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F1: Raikkonen torna alla vittoria ad Austin, Vettel spreca. Hamilton, terzo, rimanda la festa

22/10/2018

F1: Raikkonen torna alla vittoria ad Austin, Vettel spreca. Hamilton, terzo, rimanda la festa

Finalmente Iceman. Cinque anni ed oltre dopo l’ultimo successo conquistato a Melbourne con la Lotus, Kimi Raikkonen è tornato alla vittoria nel GP degli Stati Uniti disputato ad Austin. Una gara tatticamente perfetta da parte del finlandese di Maranello, bravissimo a forzare la prima staccata per passare Hamilton e poi freddo, come da soprannome, nel non cadere nella trappola Mercedes della sosta anticipata. Il vero capolavoro è poi arrivato nel finale, quando la pressione di Verstappen e Hamilton a gomme ormai consunte poteva metterlo seriamente in crisi, ma Raikkonen ha mantenuto la calma necessaria per non sprecare un solo centesimo ed approfittare delle schermaglie tra i due inseguitori per guadagnare quei pochi, fondamentali metri per la vittoria. Alle sue spalle, quasi in volata, l’eccellente Verstappen, risalito dalla diciottesima piazza di partenza alla quale era stato costretto dall’improvviso cedimento della sospensione posteriore nel Q1. Hamilton, terzo, può solo recriminare. Stavolta il box Mercedes ha giocato una carta troppo azzardata fermando il britannico dopo soli undici giri per approfittare della virtual safety car mandata in pista per rimuovere la vettura di Ricciardo. Prevedibilmente, complice lo stile di guida del quadricampione, le gomme sono andate in crisi e, quando ancora mancavano sedici giri, Hamilton è stato costretto ad un’ulteriore sosta che lo ha ricacciato al quarto posto momentaneo.

Seppur aiutato da Bottas, che lo ha lasciato passare, il britannico ha faticato non poco ad accodarsi a Verstappen ed ha potuto tentare un solo attacco a due giri dalla fine, rischiando forse più del dovuto, per concludere con un nulla di fatto e rimandare la festa iridata. A spalancargli le porte del trionfo poi sfumato era stato proprio il suo rivale Vettel. Già in prova il tedesco aveva rimediato una penalità per non aver rallentato a sufficienza in regime di bandiere rosse, autorelegandosi così alla piazzola numero cinque in griglia poi, al primo giro, ha forzato il sorpasso su Ricciardo, finendo prima largo e quindi, nell’incrocio di traiettoria, urtandolo per terminare la manovra in testacoda. Con le gomme rovinate da un inutile ed incomprensibile burnout mentre le vetture sopraggiungevano in senso opposto, Vettel ha comunque rimontato ottimamente, ma il quarto posto finale, seppur condito da un bel sorpasso su Bottas al penultimo passaggio, non può cambiare il giudizio sulla sua gara. Il tedesco, visti i fatti, poteva e doveva vincere in terra statunitense e invece ha buttato via ulteriori speranze iridate per l’ennesimo errore imbarazzante della stagione. Probabilmente la festa mondiale di Hamilton potrà esplodere già tra sette giorni in Messico, ma Vettel ha commesso davvero troppi ed imperdonabili svarioni in un’annata che, malgrado tutto e viste le prestazioni della Ferrari, poteva comunque essere quella buona.

Alle spalle dei primi cinque, il deserto. Hulkenberg e Sainz con le due Renault sono arrivati staccati di oltre un minuto da Bottas con Ocon, Magnussen e Perez ancor più indietro ed a pieni giri davvero di un nulla. Da segnalare l’incredibile sequenza di toccate ed incidenti occorsa durante il primo giro. Detto del contatto Vettel-Ricciardo, vanno ricordati la lunga digressione fuori pista di Sainz, penalizzato per averne tratto vantaggio, il contatto durissimo tra Stroll ed Alonso (ritirato) e quello tra Leclerc e Grosjean, col francese in attesa di eventuali provvedimenti che potrebbero anche causargli la squalifica per la prossima gara di Mexico City.

Francesco De Giorgi 

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