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Hamilton vince anche ad Interlagos, la Mercedes è campione ma quante polemiche!

11/11/2018

Hamilton vince anche ad Interlagos, la Mercedes è campione ma quante polemiche!

 Un improvviso diluvio durante una bella gita, la brutta notizia che rovina una giornata positiva, qualcuno che ti ruba l’ultimo boccone della tua pietanza preferita. Non è difficile trovare paragoni per quanto accaduto durante il giro 44 del Gran Premio del Brasile, il momento che ha rovinato una gara che altrimenti sarebbe stata ricordata come una delle più combattute e divertenti di questa stagione. Ocon, doppiato, ha attaccato sul rettilineo del traguardo il leader Verstappen, tentando di sorpassarlo all’esterno mentre l’olandese proteggeva la sua traiettoria. Pur più veloce per via dell’aiuto del DRS, il francese della Force India non è riuscito ad infilarsi, restando però incredibilmente all’esterno dell’olandese e tirandogli la staccata all’interno della successiva controcurva, quando ormai era di mezza macchina indietro. Il contatto, durissimo, è stato a quel punto inevitabile ed ha mandato entrambi in testacoda, mentre Hamilton ringraziava per il regalo andandosi a prendere leadership e vittoria finale.

Difficile capire cosa stesse passando per la testa di Ocon in quel momento: in gara è consentito sdoppiarsi nel caso in cui il ritmo del doppiato sia migliore di quello del leader, ma non è assolutamente ammesso farlo creando rischi per la gara di chi, qualunque ne sia la causa, in quel momento ha percorso uno o più giri in più. Per questo il primo attacco poteva anche essere ammissibile, ma assolutamente non il secondo, che aveva poche probabilità di riuscita e che sarebbe risultato estremamente rischioso anche in caso di lotta per la posizione. Ocon non poteva non sapere di essere doppiato e non poteva non sapere di stare attaccando il primo in classifica, quindi aveva il dovere di non forzare un sorpasso che, graduatoria alla mano, era totalmente ininfluente ai fini del risultato finale. Nel contempo, va detto che Verstappen, vista l’eccessiva aggressività di Ocon, avrebbe potuto lasciarlo passare, ma è indubbio che l’olandese non avrebbe dovuto avere per regolamento la necessità di curarsi di un doppiato.

Una brutta situazione, che è costata a Verstappen una vittoria quasi certa e che alla fine ha visto Ocon sanzionato con un semplice stop and go di 10 secondi. Una punizione modesta. Si sono ovviamente sprecati paragoni con episodi passati, ma va fatta una riflessione: il fatto che chi abbia procurato l’incidente sia un pilota motorizzato Mercedes e chi ne abbia beneficiato sia a sua volta alla guida di una vettura della stella d’argento, è stato immediatamente notato da tutti i principali commentatori e dai tifosi e questo, per quanto in assenza di evidenze sia d’obbligo considerare la cosa come incidentale, lascia trasparire come ormai il circo della Formula 1 sia percepito come una sorta di fiction di spionaggio, dove non tutto è come sembra, non tutti gareggiano per sé e in troppi hanno un nervo scoperto o qualcosa da nascondere, come i cerchi forati della Mercedes o la doppia batteria Ferrari. Se a questo si aggiunge una costante disparità di trattamento da parte dei commissari di gara, come visto in qualifica con la mancata penalizzazione di Hamilton, il quadro che ne viene fuori non è particolarmente positivo. È necessario probabilmente un intervento dell’autorità sportiva per riportare nei ranghi un campionato che fa parlare di sé troppo spesso per fatti extrasportivi. Quanto al resto della gara, la Mercedes ha vinto il suo quinto iride costruttori consecutivo grazie al successo di Hamilton ed al modesto quinto posto di Bottas, afflitto da guai alle gomme, mentre Verstappen, pur col fondo danneggiato, ha corso ottimamente fino a raccogliere il secondo posto davanti a Raikkonen, unica nota positiva per la Ferrari in una giornata in cui Vettel, sesto, ha deluso non poco. Buon quarto Ricciardo, che partiva undicesimo, punti anche per Leclerc, Grosjean, Magnussen e Perez.

Francesco De Giorgi
 

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