Il GP di Francia, disputato oggi sul tracciato del Paul Ricard di Le Castellet, ha confermato il fatto che l’attuale Formula 1 ha un solo padrone assoluto: Lewis Hamilton. Il britannico ha dominato una gara priva di particolari emozioni facendo in pista il bello ed il cattivo tempo, forte di una Mercedes troppo superiore alla concorrenza e di un talento che gli permette di poter gestire gli arrembaggi del compagno di squadra Bottas, l’unico a poterlo concretamente insidiare. Hamilton ha risposto colpo su colpo ad ogni tentativo del finlandese di rialzare la testa ed ha mantenuto un ritmo sempre superiore alla concorrenza malgrado le sue gomme nell’ultimo terzo di gara fossero visibilmente consumate. L’unica gioia che gli è stata negata è quella del giro più veloce, che lui stesso aveva strappato a Bottas all’ultimo passaggio (malgrado le gomme al limite) e che alla fine è andato a Vettel, che però aveva calzato le gomme morbide a due giri dalla fine solo per cercare di cogliere il punto bonus.

Il weekend della Ferrari è stato sensibilmente diverso da quello di Montreal, le rosse sono tornate troppo distanti dalla Mercedes e solo il talento di Leclerc gli ha permesso negli ultimi metri di tentare un disperato assalto a Bottas. Il monegasco ha comunque chiuso ottimo terzo, mentre Vettel, giro veloce a parte, ha portato a casa solo il quinto posto. Il tedesco aveva già compromesso le sue chance di podio fermandosi alla piazzola di partenza numero sette dopo una qualifica problematica, e non è riuscito a rimontare più di tanto. Nel sandwich Ferrari c’è finito Verstappen, quarto al termine di una gara in cui ha lamentato non pochi problemi sulla sua Red Bull. La squadra anglo-austriaca continua comunque a gareggiare sol solo pilota olandese, visto che Gasly è incappato nel’ennesima prestazione deludente. Il francese, per nulla esaltato dall’essere in casa, ha chiuso in una sconfortante undicesima posizione ad un giro di ritardo, al termine di una gara assolutamente inconsistente.

Buon sesto posto per Carlos Sainz, con una McLaren che sembra in netto progresso rispetto agli anni scorsi e che avrebbe meritato miglior fortuna anche con Norris, che a metà gara era sensibilmente più veloce del compagno di squadra, ma ha poi subito una serie di inconvenienti tecnici che lo hanno confinato al decimo posto finale. In mezzo, un gruppo selvaggio autore di un finale vibrante (ignorato dalla telecamere) messo anche sotto osservazione dagli steward, con Ricciardo, Raikkonen e Hulkenberg in fila dal settimo al nono posto. Grandi rimpianti per Antonio Giovinazzi, che sabato era riuscito a qualificarsi per il Q3 e la cui gara è stata compromessa da una strategia completamente sbagliata da parte del box, che ha puntato sulle due soste vanificando un probabile piazzamento a punti e costringendo il giovane pugliese ad una magra diciassettesima posizione. In campionato, Lewis Hamilton e la Mercedes allungano ancora di più, ma ormai è solo un dato statistico. 

Fancesco De Giorgi