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Gp Russia: Hamilton spezza l’egemonia rossa. Ferrari, errori e rimpianti.

29/09/2019

Gp Russia: Hamilton spezza l’egemonia rossa. Ferrari, errori e rimpianti.

L’ex villaggio olimpico di Sochi ha salutato il ritorno al successo di Lewis Hamilton al termine di una gara rovesciata grazie ad una incredibile serie di sfortune ed errori della Ferrari. Il campione inglese ha corso con concretezza, malgrado uno scatto al via non proprio ottimale, che lo aveva visto accodarsi momentaneamente anche dietro a Sainz. Recuperato il terzo posto, “Hammer” è rimasto in gara a distanza di sicurezza dalle vetture di Maranello, apparentemente condannato ad accontentarsi del gradino più basso del podio, in attesa di qualche evento che sparigliasse le carte. In quel momento la gara era guidata da Vettel, che al via era scattato come un fulmine e precedeva di qualche secondo un Leclerc piuttosto fumantino. Il box Ferrari ha fatto fermare il monegasco, richiamando Vettel ai box quando ormai le sue gomme erano alla frutta ed era chiaro che sarebbe stato sopravanzato dal compagno di squadra. Con le due Mercedes al comando ma ancora lontane dalla sosta, sembrava potesse aprirsi la lotta tra le due vetture di Maranello, ma dopo pochi chilometri un guasto tecnico ha costretto Vettel a parcheggiare la propria vettura a bordo pista e la direzione corsa ad instaurare il regime di virtual safety car. Approfittando della neutralizzazione, Hamilton si è fermato mantenendo il comando, mentre Bottas si è accodato a Leclerc. Non tutto sembrava perduto per il monegasco della Ferrari, ma l’incredibile uscita di pista di Russell, schiantatosi durante la neutralizzazione, ha provocato l’ingresso della vettura di sicurezza. Il box di Maranello, tentando una mossa a sorpresa, ha fermato di nuovo Leclerc per fargli calzare le soft, ma la mossa si è rivelata inutile.

Rientrato dietro a Bottas, il monegasco non è riuscito più ad attaccare la posizione del finlandese e si è dovuto accontentare di un terzo posto che definire deludente sarebbe riduttivo. Davanti Hamilton non ha avuto più alcun grattacapo ed è riuscito a portare a casa il successo prendendosi anche il punto aggiuntivo per il giro veloce, consolidando sempre più la propria leadership e preparandosi alla trasferta asiatica col titolo praticamente in tasca. Per Maranello, tanti rimpianti. La squadra delle rosse era quasi condannata ad un’altra doppietta ed al quarto successo di fila dopo aver conquistato ancora una volta la pole con Leclerc ed aver guidato la prima fase della gara con Vettel ma, dopo aver scombinato le carte ritardando la sosta del tedesco, ha pagato carissimo il guasto che lo ha tolto dalla gara. Sull’opportunità o meno della seconda sosta di Leclerc si discuterà probabilmente a lungo. La mossa a conti fatti si è rivelata sbagliata, perché la Mercedes di Bottas nei tratti misti era in grado di neutralizzare il vantaggio Ferrari sui lunghi rettilinei, costruendo un vantaggio piccolo, ma grande a sufficienza da evitare sorprese in zona DRS, tuttavia va detto che la mossa, almeno sulla carta, poteva sembrare vincente.

Al di là della gestione di gara, la squadra di Maranello dovrà sedersi di nuovo a tavola per studiare a fondo il guasto che ha tolto di mezzo Vettel e non ripiombare nell’incubo affidabilità come ad inizio stagione. Alle spalle dei primi tre si è classificato il duo Red Bull con Verstappen davanti ad Albon. Gli alfieri della scuderia anglo austriaca hanno raccolto il massimo su una pista non troppo amica e viste le penalità rimediate in prova. Sesto posto finale per Sainz, sempre positivo ed in lotta fino all’ultimo con Albon. Alle sue spalle hanno chiuso Perez, l’altro alfiere McLaren Norris e il danese Magnussen, che ha riportato nei punti una Haas in grande affanno che aveva visto finire Grosjean a muro nel primo passaggio. Ultimo punto utile per Hulkenberg con una Renault in grossa difficoltà. Disastro totale per le Alfa Romeo, condannate alle ultime posizioni con Giovinazzi non a suo agio sull’asfalto russo e Raikkonen penalizzato per partenza anticipata.

Francesco De Giorgi 

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