Marc Marquez ha vinto il GP di Thailandia disputato sul circuito Chang di Buriram ed ha conquistato il suo ottavo titolo in carriera, sesto in MotoGP, al termine di una battaglia bellissima, che lo ha visto prevalere su Fabio Quartararo all’ultimo centimetro. Lo spagnolo ha letteralmente pedinato il francese per tutta la durata della competizione, attaccandolo più volte e affondando il colpo nell’ultimo passaggio. Quartararo ha dato fondo a tutte le sue qualità tentando una manovra disperata all’ultima curva, ma in uscita Marquez ha potuto sfruttare la miglior accelerazione della sua Honda per scavalcare il rivale e celebrare con un successo il suo titolo numero otto. Al giovanissimo centauro della Yamaha, che avrebbe meritato anche lui la vittoria, va comunque riconosciuto l’onore delle armi, perché ha offerto una prestazione esaltante contro un pilota che oggi più che mai si è dimostrato non solo imbattibile, ma anche indistruttibile. Si, perché la presenza stessa di Marquez in gara è sembrata un miracolo, visto che lo spagnolo nella prima sessione di libere è incappato in un incidente impressionante, che lo ha costretto a fare un check up completo nel più vicino ospedale per controllare a fondo il suo stato di salute.

L’unico pilota che ancora avrebbe potuto tenere vivo il miraggio dell’iride era Dovizioso, ma il ducatista ha dovuto scontrarsi con una moto che non ha digerito a fondo Buriram e con una posizione di qualifica piuttosto arretrata. La rimonta del forlivese, generosissimo nelle prime fasi, si è fermata ad un quarto posto distantissimo dal podio, il cui ultimo gradino è andato ad un Vinales deludente rispetto alle premesse delle prove. In scia a Dovizioso ha concluso Rins, con un positivo Morbidelli più staccato. Delusione per la gara di Rossi, soltanto ottavo dopo un’iniziale rimonta poi naufragata. Male anche Petrucci, mai in gara e soltanto nono alla fine, mentre Bagnaia ha chiuso undicesimo e Iannone, quindicesimo, ha regalato un punto ad un’Aprilia che prima del ritiro di Espargarò per guai tecnici sembrava poter ambire alla top ten. Ancora una gara no per Lorenzo, che ha chiuso in un’imbarazzante diciottesima posizione a poco meno di un minuto dal compagno di squadra vincitore. A sua parziale discolpa, il fatto che sul tracciato thailandese, Marquez a parte, anche gli altri piloti Honda non hanno brillato, ma il peso reale della prestazione dello spagnolo è dato dal fatto che abbia chiuso a quindici secondi da Miller, che a causa dello spegnimento della moto è partito dai box con mezzo minuto di ritardo.

Grande vittoria di Luca Marini in Moto2. Il fratellino minore di Valentino Rossi ha dominato in lungo ed in largo la gara staccando subito la concorrenza ed arrivando in solitaria sul traguardo. Dietro di lui, ha impazzato la battaglia tra Binder e Lecuona, in quest’ordine sul podio, e Fernandez e Marquez, in lotta anche per il mondiale, che si sono dovuti accontentare del quarto e quinto posto. Chance iridate probabilmente compromesse per Jorge Navarro, che si è qualificato malissimo e non è riuscito a rimontare restando fuori dalla zona punti e, verosimilmente, dalla lotta per il titolo. Top ten per Bulega, ottavo, e Bezzecchi, decimo, punti anche per Bastianini e Locatelli. Male Baldassarri, caduto ad inizio gara, e Di Giannantonio, che non è riuscito mai a trovare il giusto feeling con il tracciato.

La gara della Moto3 ha visto la vittoria in volata di Arenas sul nostro Dalla Porta e su Lopez, con Foggia quinto davanti al poleman Vietti. Per Dalla Porta un colpo notevole in ottica mondiale, visto che ora può contare su 22 lunghezze di vantaggio sul rivale Canet, coinvolto incolpevolmente in una caduta nelle prime fasi. Punti per Nepa, ottavo, Arbolino, decimo ed alle prese con una mano dolorante, e Riccardo Rossi, tredicesimo.

Francesco De Giorgi