Campionato fermo. C'è la pausa delle nazionali ma l'argomento Napoli è vivo. Anzi vivissimo. A questo punto della stagione, con un mercato che, obiettivamente, ha migliorato la rosa della squadra, era lecito attendersi qualcosa di più, in termini di punti ma anche e soprattutto di gioco. Invece, con un trend che lascia sorpresi, la squadra ha subìto una involuzione rispetto allo scorso anno. In parole semplici, una squadra più forte che gioca peggio. E' qua il nocciolo. Perchè? A questa domanda potrebbe rispondere solo Ancelotti ma, dall'alto della sua esperienza, ha talvolta sviato, dichiarandosi sempre mediamente soddisfatto di quanto prodotto dai giocatori.

A noi, invece, sembra che in campo ci sia una compagine spesso priva di anima, tatticamente talvolta scomposta ( non dimentichiamo le numerose ripartenze degli avversari) e con giocatori che, con i continui cambi di formazione e ruoli, spesso in difficoltà. Se poi, aggiungiamo l'annoso problema delle palle gol sciupate, il quadro è completo.

E' difficile accettare una situazione del genere, atteso che la rosa, sempre a nostro modesto parere e per bocca dell'allenatore, è forte ed in grado di competere fino all fine. Pero', adesso, occorre che alle parole seguano i fatti. Troppo brutto il Napoli delle ultime gare per essere vero. Impalbabile il contributo di alcuni, anche tra i cosiddetti big. E' tempo di invertire la rotta e di navigare a piena velocità, prima che sia tardi. Tocca all'allenatore essere artefice del cambiamento. I mezzi e il materiale ci sono.

Antonello Giannetti