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I carabinieri del TPC ritrovano un'opera del pittore Giulio Carpioni rubata nel 1975

15/02/2020

I carabinieri del TPC ritrovano un'opera del pittore Giulio Carpioni rubata nel 1975

 Il 18 febbraio 2020, alle ore 12.00, a Napoli, presso l’Accademia di Belle Arti, nel corso di una cerimonia alla presenza del Direttore, Professor Giuseppe Gaeta e del Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, Dottor Luigi La Rocca, il Maggiore Lorenzo Pella, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale di Udine, restituirà alla prestigiosa istituzione universitaria partenopea per l’alta formazione artistica un dipinto, olio su tela (cm 65,5x50), raffigurante Putti Danzanti in Paesaggio Arcadico, del celebre pittore ed incisore Giulio Carpioni (Venezia, 1613 – Vicenza, 1678), rubato nel 1975, proprio ai danni della Pinacoteca del citato Ateneo.

La restituzione è il frutto di un’indagine condotta dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Udine nell’ambito dell’operazione internazionale coordinata da EUROPOL denominata Pandora IV, finalizzata al contrasto del traffico illecito di beni culturali. Il dipinto, acquistato in una casa d’aste a Vienna, era stato localizzato presso un gallerista di Padova, all’esito di un’approfondita attività investigativa avviata a seguito del monitoraggio dei siti web che trattano la compravendita di oggetti d’arte, compito svolto quotidianamente dal reparto dell’Arma dei Carabinieri specializzato nel contrasto dei reati commessi in danno del patrimonio culturale nazionale.

Le preliminari verifiche e gli approfondimenti effettuati anche attraverso il raffronto tra le fotografie del dipinto e i relativi dati descrittivi desunti dal sito on-line della casa d’aste viennese ove l’opera era stata posta in vendita con quelli già presenti nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dal Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, consentiva di verificare la perfetta corrispondenza tra il dipinto oggetto dell’indagine e quello sottratto all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 1975. Le attività investigative che ne erano scaturite – condotte attraverso l’emissione di una Commissione Rogatoria Internazionale dalla Procura della Repubblica di Napoli con l’omologo organo austriaco – con il supporto del Nucleo TPC di Napoli e dell’Arma di Padova, avevano consentito di accertare che sia la casa d’aste straniera sia il gallerista patavino avevano acquistato l’opera in buona fede.

Il bene era stato successivamente riconosciuto come patrimonio della citata Accademia dallo stesso Direttore il quale, interpellato in merito, dichiarava di aver riscontrato la perfetta analogia tra i timbri e le etichette di catalogazione stampigliate sul retro dell’opera con quelle presenti sui dipinti della Pinacoteca. L’olio su tela, risalente all’epoca Barocca, in ottime condizioni di conservazione, del valore di 30.000 euro, veniva, pertanto, sequestrato dai Carabinieri del Nucleo TPC di Udine in esecuzione di specifico decreto emesso dalla Procura partenopea per la successiva restituzione all’avente diritto.

La Redazione

 

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