Si è aperto a Losail il Motomondiale del 2020 in un’atmosfera surreale, con gli spalti più vuoti del solito e le sole Moto2 e Moto3 in pista. Il coronavirus e la ristrettezza dei tempi ha così costretto l’organizzazione ad annullare la gara della MotoGP, che sarebbe stata orfana di case, team e piloti tricolore, e mandare in pista soltanto le classi piccole, il cui gruppo si trovava già in medio oriente per lo svolgimento degli ultimi test.

La gara della Moto2 ha visto il primo successo in carriera di Testsuta Nagashima. Il giapponese della KTM ha compiuto una gara tatticamente perfetta, rimanendo agganciato ai leader per poi sfoderare l’attacco decisivo e vincere con oltre un secondo di vantaggio sugli inseguitori, guidati dai nostri ottimi Baldassarri e Bastianini, ai quali è mancato lo spunto necessario per restare attaccati ai sogni di successo. Al quarto posto, sempre in volata, ha chiuso lo statunitense Roberts, autentica sorpresa del weekend. Lo yankee aveva debuttato in Austria nel 2017 stupendo con un ottimo decimo posto conquistato in condizioni di asfalto difficilissime, ma poi si era un po’ perso. Rivitalizzato da un nuovo team e dalla presenza dell’ex pilota John Hopkins al suo fianco come coach, Roberts è apparso rivitalizzato ed ha conquistato la prima pole position della sua carriera sfiorando poi il podio e restando in lotta fino alla fine per il successo. Tra i nostri, punti per Bezzecchi, dodicesimo davanti a Di Giannantonio e Manzi, quindicesimo. Molto deludente il debutto in Moto2 di Dalla Porta. Il campione in carica della Moto3 nel 2019 ha faticato per tutto il weekend chiudendo mestamente penultimo. Grandi rimpianti per Marini, che ha dominato le prime fasi salvo poi retrocedere fino al tredicesimo posto e chiudere la gara nella ghiaia dopo essere stato abbattuto da Dixon all’ultima curva dell’ultimo giro.

La gara della Moto3 ha visto lo spagnolo Arenas prevalere sulla concorrenza al termine della solita competizione tiratissima e di gruppo. Alle spalle dell’iberico ha chiuso lo scozzese McPhee, che aveva preparato benissimo l’assalto sul rettilineo finale, ma è stato penalizzato da un motore meno performante di quello del rivale. Al terzo posto aveva concluso Masià, ma l’aver sorpassato i limiti del tracciato lo ha fatto incappare nella retrocessione di una posizione a tavolino, col giapponese Ogura che ne ha approfittato per prendersi il podio. Mezzo disastro per la pattuglia italiana. Con Antonelli fuori per infortunio, gli altri azzurri in gara non hanno brillato, con i soli Foggia (decimo) ed Arbolino (quindicesimo) a punti. Peccato per Vietti, caduto quando era in rimonta, mentre Fenati e Migno, molto attesi, non sono mai
stati competitivi in gara.

Il prosieguo del Motomondiale è ora condizionato dall’evoluzione dell’emergenza coronavirus. La seconda tappa in campionato, prevista in Thailandia, è stata già posticipata al 4 ottobre, mentre la terza, che dovrebbe avere luogo negli USA, è fortemente a rischio. Il rischio concreto è che la MotoGP possa debuttare regolarmente in pista solo il prossimo 19 aprile per il Gp d’Argentina.

Francesco De Giorgi