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28/06/2020
Napoli-Spal 3-1: Mertens, Callejon e Younes chiudono la contesa
Dopo il successo contro il Verona, il Napoli si ripete, per la prima volta al San Paolo, dopo il lockdown, contro la Spal, avendo ragione di una compagine mai realmente in partita.
Gattuso cambia tanto, rispetto alla gara del Bentegodi. Nel 4-3-3, Meret ritorna tra i pali, così come Hysaj sulla fascia destra; Mario Rui, Koulibaly e Maksimovic completano la difesa. La mediana è presidiata da Elmas, Lobotka e Fabian. Il tris d'attacco è formato da Callejon, Mertens ed Insigne.
Gli azzurri dominano in lungo e in largo nella prima mezz'ora di gioco, annichilendo i ferraresi che subiscono subito il gol dell'1-0. Mertens, al terzo minuto, beffa Letica con un pregevole pallonetto. È necessario, poi, attendere il 29esimo per assistere alla seconda occasione nitida dei partenopei, che colpiscono un legno clamoroso con Insigne da fuori area. Sul ribaltamento di fronte, Petagna fa valere la legge calcistica del "gol mangiato, gol subito": sinistro teso, dal centro dell'area di rigore, ed è 1-1. Il Napoli, tuttavia, non accusa il colpo, e si ripropone in attacco alla ricerca del nuovo vantaggio, che giunge al 36esimo con Callejon. Il tris è poi realizzato da Insigne, al 48esimo, ma il var annulla per fuorigioco.
Nel secondo tempo, il copione non cambia: gli uomini di Gattuso mantengono il possesso del pallone, tentando di ingabbiato così i rivali. La prima chance della ripresa è di Insigne, al 50esimo, ma la sua potente conclusione è intercettata dall'estremo difensore degli spallini. Che ci provano con un destro pericolosissimo del neo entrato Valoti (56'), dalla distanza, sul quale Meret si distende sicuro.
I partenopei, dunque, continuano a macinare gioco, calando finalmente il tris al 78esimo con Younes, di testa, appena subentrato a Callejon. Quindi, Ghoulam (dentro per Mario Rui all'84esimo) va, con il sinistro, direttamente su punizione lontana, ma Letica si oppone. Non accade nient'altro, negli ultimi scampoli di una gara vinta da un Napoli mai in affanno.
Alessandro Alberto Di Porzio
