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Hamilton sbanca la roulette di Istanbul ed è mondiale per la settima volta

15/11/2020

Hamilton sbanca la roulette di Istanbul ed è mondiale per la settima volta

Al termine della gara più assurda degli ultimi anni, Lewis Hamilton è riuscito a conquistare il suo settimo titolo mondiale nel modo migliore, ossia vincendo con merito una corsa che più complessa non avrebbe potuto essere. Il meteo ballerino ed un circuito, quello dell’Istanbul Park, in condizioni inaccettabili hanno reso l’impresa di Hammer qualcosa di unico. Al termine di una qualifica disputata sotto il diluvio e con aderenza nulla, l’inglese si era trovato in una magra sesta posizione in griglia, comunque tre posti davanti all’unico rivale che avrebbe potuto rimandargli la festa, ossia il compagno di squadra Bottas. Per Hamilton le cose in gara si sono subito messe bene, dato che Bottas alla prima curva è stato coinvolto in una toccata collettiva finendo in testacoda e ripartendo dal fondo. A quel punto, su un asfalto che peggiore non avrebbe potuto essere, all’inglese non è rimasto altro che attendere gli eventi limitandosi a non commettere troppi errori. Con le mutevoli condizioni del tracciato, che pure nel finale, da quasi asciutto, era scivolosissimo, Hamilton ha tirato fuori tutte le sue doti di guida e di tattica, completando una rimonta silenziosa ma efficace, ritrovandosi in testa grazie ad uno splendido sorpasso ai danni di Perez. Con ancora tanti giri da percorrere, l’inglese è stato perfetto nel gestire un treno di gomme intermedie ormai sulle tele, senza commettere errori gravi ed arrivando al traguardo con larghissimo margine sugli inseguitori. Dietro, Bottas stava naufragando in un mare di errori. Per il finlandese diversi testacoda ed una prestazione assolutamente negativa, che lo ha visto solo quattordicesimo e doppiato sotto la bandiera a scacchi. Al di là di ogni possibile ragionamento sulle difficoltà di una gara al limite, in quest’occasione è emersa in modo drammatico la differenza tra Bottas e Hamilton quando non tutto va nel verso giusto. La conquista del settimo titolo ha una valenza importantissima nella carriera del britannico, che ha così eguagliato Schumacher prendendosi anche l’ultimo dei record che ha negli gli hanno permesso di sorpassare il campione tedesco.

Dietro Hamilton ha infuriato la battaglia, con un ultimo giro da infarto che ha visto l’eccellente Perez conquistare di rapina il secondo posto all’ultima curva dopo aver rischiato solo poche centinaia di metri prima di perderlo a vantaggio di Leclerc. All’ingresso dell’ultima chicane, però, il monegasco ha ecceduto nella difesa della posizione finendo lungo e restituendo il secondo gradino del podio al messicano della Racing Point e lasciando perfino il terzo posto al compagno di squadra Vettel, per completare quella che è stata per distacco la miglior gara Ferrari della stagione. Dopo la disastrosa qualifica, le vetture di Maranello sembravano destinate all’ennesima domenica di passione, ma la sofferenza è stata ampiamente ripagata in gara. I tecnici delle rosse, confidando nel miglioramento del meteo, hanno infatti optato per un assetto più scarico da pista semi asciutta, e sono stati ripagati dalla prestazione dei piloti, abilissimi e restare in pista nelle prime fasi per poi scatenarsi e risalire la china fino a prendersi il podio.

Peccato per Leclerc, che ancora una volta era sembrato più efficace di Vettel, ma ha commesso un grave errore di inesperienza vanificando il secondo posto e correndo addirittura il rischio di perdere anche il quarto, visto che ha chiuso battendo di poco in volata con Sainz. Il rebus degli assetti ha messo in crisi le Red Bull, che hanno navigato a vista con la pista allagata, si sono scatenate con l’umido, ma nel finale non sono più riuscite a risalire la china, complici un certo numero di errori compiuti sia da Verstappen (sesto) che da Albon (Settimo). Merita un pensiero la gara di Stroll. Il canadese ha tirato fuori il coniglio dal cilindro in qualifica, conquistando una pole assolutamente impronosticabile alla vigilia, sfruttando una vettura assetata in modo eccellente per il diluvio. Dopo un ottimo scatto al via, è volato in fuga con un ritmo insostenibile per gli altri, mostrando una sorprendente padronanza del mezzo in condizioni difficili assieme al compagno di squadra Perez, in quel momento secondo. Con l’asciugarsi della pista, però, le Racing Point si sono spente progressivamente, penalizzate da un assetto troppo votato al bagnato pesante. Se Perez, forte del suo talento e dell’esperienza, è riuscito a tenere botta mantenendo il piazzamento sul podio, Stroll si è trasformato in un brutto anatroccolo, venendo scavalcato da tutta la concorrenza fino ad una mesta nona posizione finale ad oltre un minuto da Hamilton. Ora il mondiale di Formula 1 si avvia verso il finale in terra araba, che vedrà la doppia gara in Bahrain (su due configurazioni diverse del tracciato) precedere l’evento finale di Abu Dhabi.

Francesco De Giorgi 

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