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Morbidelli vince a Valencia ma Mir è campione. Arbolino si rilancia in Moto3. Bastianini controlla in Moto2

15/11/2020

Morbidelli vince a Valencia ma Mir è campione. Arbolino si rilancia in Moto3. Bastianini controlla in Moto2

Franco Morbidelli ha conquistato la vittoria nel GP della Comunità Valenciana battendo in una furiosa volata durata tutto l’ultimo giro il pilota Ducati Jack Miller, ma la notizia del giorno è la conquista del titolo mondiale MotoGP da parte di Joan Mir. Lo spagnolo della Suzuki ha corso esattamente come in tutto il resto di questa strana stagione, mirando alla concretezza più che alla prestazione, limitandosi a fare il minimo indispensabile senza commettere alcun errore, aiutato in questo dalla caduta di Quartararo nelle prime fasi. Il francese era tra i pochi a poter nutrire qualche residua speranza di mondiale, ma è finito a terra mentre era in rimonta per rimediare all’errore commesso al primo giro, che lo aveva visto finire lunghissimo in curva 2 per ripartire dal fondo. Con il pilota Yamaha fuori causa, Mir ha dovuto controllare esclusivamente il suo compagno di marca Rins il quale, pur trovandosi qualche posizione più avanti, non è mai stato in condizione di mirare a punti pesanti per tenere aperti i giochi. Alla fine, approfittando anche delle cadute di Zarco e Nakagami, Mir si è accontentato del settimo posto finale, tre posti dietro a Rins. Il piazzamento è stato sufficiente a cancellare ogni rischio anche nei confronti del nostro Morbidelli, la cui posizione in classifica era troppo defilata, benché ancora aritmeticamente utile, per sperare nel titolo.

Allo sventolare della bandiera a scacchi è scattata la festa per Mir e per la Suzuki, che da ben vent’anni non conquistava il titolo piloti e che fino a tre stagioni fa dalla MotoGP non aveva avuto grosse soddisfazioni. Il titolo arrivato è stato comunque meritatissimo sia dal pilota, che si è dimostrato il più costante del lotto oltre che maturo e veloce, sia dalla casa di Hamamatsu, che ha messo in pista la moto più completa e meno altalenante di un parco partenti mai così imprevedibile. La festa nippo-iberica non deve però far passare in secondo piano il terzo successo stagionale del nostro Morbidelli, che ora è anche secondo in classifica. Il pilota Yamaha ha dimostrato anche questa volta la sua attitudine e partire davanti e fare il ritmo, una caratteristica che lo accomuna molto più a Max Biaggi che al suo mentore Valentino Rossi, anche se da quest’ultimo ha preso in prestito la foga nel corpo a corpo che gli ha permesso di resistere ad un Miller mai come oggi intenzionato a rompergli le uova nel paniere. In questo momento “Morbido” è il rappresentante italiano più in forma del lotto per prestazioni e costanza, e può recriminare su tanti episodi che lo hanno ricacciato indietro in classifica senza colpe. Caduta di Le Mans a parte (errore suo), Morbidelli ha perso punti a Jerez, a causa della rottura del motore, in Austria per la terribile caduta scatenata da Zarco ed a Misano per essere stato costretto a finire nella sabbia dalla scivolata di Aleix Espargarò. L’anno prossimo Morbido ci riproverà, rientro di Marc Marquez permettendo. Quanto agli altri protagonisti, bel podio per Pol Espargarò, terzo e sempre una garanzia per una KTM in gran forma che ha piazzato anche Binder al quinto posto ed Oliveira al sesto. Malissimo le altre Ducati, impresentabili le Yamaha ufficiali, con Vinales decimo e Rossi dodicesimo e finalmente a punti dopo sei zeri consecutivi.

Finale a sorpresa per la Moto2, con il leader Di Giannantonio a terra all’ultimo giro e Bezzecchi che dopo averne raccolto il comando si è fatto passare in pochi metri dal vincitore Martin e dalla sorpresa Garzò, chiudendo terzo e rovinando le sue chance mondiali. Il leader Bastianini, pur avendo chiuso sesto senza brillare, ha consolidato la sua posizione portandosi a +14 su Lowes, che ha concluso quattordicesimo e pesantemente acciaccato per un crash nelle prove. Resta ancora in corsa anche Marini, quinto in gara e a - 18 in graduatoria.

Grande vittoria per Arbolino in Moto3. L’italiano ha ricucito uno strappo creatosi nelle prime fasi con Raul Fernandez, lo ha passato e staccato per andare a prendere un successo fondamentale nella lotta all’iride, che lo vede adesso a -11 da Arenas, oggi quarto, e -3 da Ogura, ottavo. Un distacco non trascurabile, ma in una classe in cui tutto può succedere, la gara sulla pista di Portimao che andrà in scena domenica prossima potrà regalare ancora sorprese.

Francesco De Giorgi 

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