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21/02/2021
Atalanta-Napoli 4-2: Duvan, Gosens, Muriel e Romero abbattono i partenopei. Zielinski illude.
La furia della Dea si abbatte su un Napoli inerme ed in crisi profondissima. Gli azzurri, così, incappano nella quarta sconfitta nelle ultime cinque partite. Gasperini propone il solito 3-4-1-2 con Gollini, in porta, e il trio difensivo Romero-Djimsiti-Toloi. Maehle e Gosens giostrano sulle corsie esterne, ai lati di De Roon e Freuler. Zapata e Muriel, in avanti, sono sostenuti dal trequartista Pessina.
Gattuso non rinuncia al 4-2-3-1, pur perdendo anche Lorenzo Insigne per un problema muscolare. Meret è confermato tra i pali, protetto da Di Lorenzo, Rrahmani, Maksimovic e Mario Rui. Fabian e Bakayoko presidiano la mediana. Ci sono Politano, Zielinski ed Elmas dietro Osimhen.
La partita si gioca su ritmi sostenuti: l'Atalanta va in pressione sugli avversari con una marcatura ad uomo, a tutto campo; gli azzurri cercano di alleggerirsi con il palleggio. Ma sono gli orobici ad avere la meglio dal punto di vista tattico, riuscendo a tenere il pallino del gioco e a riversarsi nella metà campo partenopea. È necessario, però, aspettare il 17esimo per assistere al primo affondo bergamasco con Pessina, bravo ad incunearsi nell'aria napoletana ma cadendo sul più bello. La prima conclusione, invece, giunge al 33esimo: mancino di Gosens sul fondo. Dopo due minuti, c'è il primo affondo degli ospiti, che ci provano con un colpo di testa di Osimhen alzato in corner da Gollini. Tuttavia, è di Zapata (41') l'occasione più ghiotta, ma il colombiano controlla male la sfera a pochi passi da Meret. Si va così, negli spogliatoi, sul punteggio di parità.
La sfida riprende come si erano conclusi i primi quarantacinque minuti di gioco. La Dea incalza in attacco, ed infatti trova il vantaggio al 51esimo. Muriel serve Zapata con un cross preciso, ribadito in rete di testa dal colombiano. Gattuso, quindi, si gioca subito la carta "Insigne", richiamando in panchina Elmas. Gli azzurri reagiscono, alzando il ritmo e fiondandosi in avanti.
Al 58esimo, Politano premia l'inserimento di Zielinski con un bel lancio che il polacco trasforma nel pareggio. Un destro di prima intenzione, una perla, sul quale Gollini non può nulla. La reazione nerazzurra non si fa attendere, e passa per Pessina prima - sinistro alto - e per Gosens poi. Il tedesco si inserisce alle spalle di Di Lorenzo, realizzando il raddoppio al 64'. Ma i partenopei non ci stanno e, con Insigne cercano per la seconda volta il pari, negato dall'uscita del portiere bergamasco. Il genio, però, si palesa in campo in tutta la sua essenza al 71esimo. Muriel recupera una brutta palla persa da Bakayoko e fulmina dal limite Rrahmani e Meret con un sinistro micidiale. Tuttavia, i nerazzurri si complicano la vita da soli, regalando il secondo gol al Napoli: autogol di Maehle (75').
Si tratta solo di un momento di distrazione, per la compagine casalinga che riprende a macinare gioco inesorabilmente. Meret, in questo senso, salva i suoi con un miracolo su Gosens. Sugli sviluppi del conseguente corner, malgrado l'ingresso di Koulibaly e Ghoulam per Maksimovic e Mario Rui, Romero regala il poker ai suoi (78'). I ragazzi guidati da Gasperini non si accontentano, continuando a produrre calcio senza lasciare nulla alla squadra napoletana. Negli ultimi minuti, c'è solo spazio anche per Lobotka, che rileva Zielinski. L'Atalanta, dunque, conquista tre punti e supera il Napoli, in classifica, portandosi al sesto posto.
Alessandro Alberto Di Porzio
