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 Juventus-Napoli 2-1: Ronaldo apre le danze, Dybala chiude la contesa. Inutile il rigore di Insigne

07/04/2021

Juventus-Napoli 2-1: Ronaldo apre le danze, Dybala chiude la contesa. Inutile il rigore di Insigne

 All'Allianz Stadium di Torino, va in scena il recupero del match della terza giornata di Serie A. La spuntano i bianconeri, con il sinistro decisivo di Dybala. Gli azzurri si svegliano troppo tardi, dopo un primo tempo fin troppo contratto.

 
Pirlo sceglie il 4-4-2. La difesa è composta da Buffon, tra i pali, Danilo, De Ligt, Chiellini ed Alex Sandro. Ai fianchi di Betancur e Rabiot, ci sono Cuadrado e Chiesa. Attacco formato dalla coppia Ronaldo-Morata.
 
Gattuso, invece, non rinuncia al 4-2-3-1. Meret è confermato, in porta, dietro Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly e Hysaj. Demme affianca Fabian, a centrocampo. Mertens è l'unica punta, sostenuta da Lozano, Zielinski e Insigne.
 
La partita è spumeggiante, nonostante gli iniziali ritmi blandi. Ci sono due palle-gol, nei primi cinque minuti: una per parte. I bianconeri mancano il vantaggio, al secondo minuto di gioco, a causa di un clamoroso errore di CR7, che "cicca" la sfera di testa a due passi da Meret. Al 4', invece, Zielinski spedisce alle stelle il suo destro ravvicinato. Subito reattive e impavide, le squadre.
 
La Juventus, comunque, è più pericolosa e cinica. Il vantaggio è, infatti, raggiunto al 13esimo sull'asse Chiesa-Ronaldo: l'ex Fiorentina lascia sul posto Insigne e Hysaj, e pesca il fuoriclasse portoghese al centro dell'area che insacca l'1-0. La reazione partenopea non si fa attendere, ma il sinistro "a rimorchio" di Fabian termina alto (16'). Quello napoletano, però, è un tentativo timido, al quale non ne fanno seguito altri più veementi. Il merito è anche dei padroni di casa che gestiscono sapientemente la sfera e verticalizzano velocemente, in campo aperto. Ed è necessario attendere il 40esimo per assistere ad una conclusione dei padroni di casa, che sfiorano il pareggio con un gran tiro da fuori - alto di pochissimo - di Insigne. Sul capovolgimento di fronte, Chiesa manda in curva la palla da ottima posizione. Si tratta dell'ultimo episodio del primo tempo.
 
Il Napoli rientra in campo alla ricerca del pari. Di Lorenzo va vicino all'1-1, al 49esimo, che gli è negato da un reattivo Buffon. La "vecchia signora", dal canto suo, squilla per la prima volta nella ripresa con Cuadrado, che non centra la porta (52'). Gattuso, allora, procede con un doppio cambio: fuori Lozano e Demme per Politano e Osimhen. Il nigeriano si rivela immediatamente una spina nel fianco della retroguardia casalinga, richiamando su di sé la marcatura dei centrali e aggredendo i difensori avversari. Al 55esimo, il suo destro finisce largo sul fondo. Insigne, sull'azione successiva, defilato, trova la deviazione in corner dell'estremo difensore juventino. È un Napoli più vivo e svelto, in una contesa in cui sono saltati gli schemi.
 
La Juventus si affida alle iniziative dei suoi campioni e, soprattutto, agli strappi palla al piede di un instancabile Chiesa. Che spara su Meret, al 60', ma il gioco si ferma per posizione irregolare dell'esterno della Nazionale. Pirlo, dal canto suo, ne cambia due, lasciando entrare Mckennie e Dybala al posto di Cuadrado e Morata. Gli azzurri insistono, con il fraseggio nello stretto nella metà campo avversaria. Fabian, dunque, ci prova con un potente mancino dalla distanza, al quale Buffon si oppone con i pugni. Ma i bianconeri sono attenti e pronti a far male, e colpiscono con la "Joya" che punisce Meret di sinistro al primo pallone buono (73'). Ringhio butta nella mischia Elmas e Mario Rui, richiamando in panchina Hysaj ed un Mertens impalpabile.
 
Tuttavia, negli ultimi minuti, sembrerebbe non esserci più tempo per la rimonta napoletana. La Juventus abbassa la velocità di crociera, amministrando il risultato e chiudendo possibili sbocchi offensivi favorevoli ai agli azzurri. All'88esimo, però, Osimhen è atterrato in area di rigore da Chiellini. Insigne va sul dischetto, e non fallisce: svantaggio dimezzato al 90esimo. Il tecnico partenopeo, allora, si gioca il tutto per tutto con l'ingresso di Petagna per Fabian. Il Napoli non riesce nell'impresa di buttarla dentro nei minuti di recupero. Così finisce con il successo della Juventus, per il rotto della cuffia.
 
Alessandro Alberto Di Porzio
 
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