Dopo la lunghissima pausa estiva la MotoGP è tornata in pista al Red Bull Ring per la prima di due gare che, come da tradizione, hanno regalato emozioni, sorprese e qualche spavento di troppo. La prova austriaca aveva già molti motivi di interesse grazie ai ritorni di due “ritirati” di lusso quali Pedrosa, presente come wild card per la KTM, e Crutchlow, sostituto di Morbidelli, e all’annuncio del ritiro a fine stagione fatto giovedì da Valentino Rossi, ma la gara ha saputo offrire molti altri brividi agli appassionati. Già al secondo giro c’è infatti stato un grosso spavento con tanto di bandiera rossa a causa dello scontro proprio tra Pedrosa e Savadori, con le due moto in mezzo al tracciato avvolte dalle fiamme.

La lunga sospensione scaturita è durata parecchi minuti per rimettere il tracciato in perfetta efficienza e, quando è arrivato il momento di riaprire le ostilità, c’è stato un nuovo brivido. La Yamaha di Vinales, infatti, non si è avviata e lo spagnolo ha dovuto prendere il via dalla pit lane lasciando la sua casella vuota. Allo spegnimento del semaforo è andato in scena il capolavoro personale di Jorge Martin, già poleman al sabato. Lo spagnolo, che al primo via era stato poco incisivo, è scattato molto bene ed ha trovato dopo pochi passaggi la fuga in compagnia di Mir, che lo ha tallonato fino a che un errore non lo ha distanziato di quel tanto che è bastato a non dare più fastidio per il successo. Quella di Martin è una vittoria importantissima, perché ristabilisce il predominio Ducati sul tracciato austriaco e soprattutto perché dà nuova linfa alla stagione dello spagnolo, finora condizionata dal grave infortunio di Portimao che gli ha fatto saltare ben quattro gare. Dalla bolgia alle spalle dei primi due è venuto fuori Quartararo, terzo, che probabilmente di più non avrebbe potuto fare e che ha comunque messo altro fieno in cascina per l’iride, vista la caduta di Miller, il sesto posto di Zarco e l’undicesimo di Bagnaia, migliore dei nostri nonostante una penalità e primo di un trenino composto da Bastianini, Rossi e Marini, in quest’ordine alle sue spalle. Buon decimo posto finale per Pedrosa, risalito in sella sul muletto dopo il botto, ottavo un Marc Marquez autore di più di una manovra discutibile. Penultimo dei classificati Petrucci, che al momento è senza una sella per il 2022.

Prima vittoria stagionale per Marco Bezzecchi in Moto2. L’italiano è riuscito a prevalere su Canet ed Augusto Fernandez al termine di una gara molto intensa e molto difficile, anche per via delle condizioni dell’asfalto, ancora non perfettamente asciutto dopo gli scrosci di pioggia notturni. Quarto il leader mondiale Gardner, a lungo in testa ad inizio gara, ma che ha perso le possibilità di podio con un errore nel finale. L’australiano è riuscito comunque ad incrementare il suo vantaggio sul diretto rivale Raul Fernandez, oggi settimo. Oltre a Bezzecchi, si è comportato bene anche l’altro azzurro Vietti, buon sesto, mentre gli altri hanno chiuso nelle retrovie, coi soli Dalla Porta e Di Giannantonio a punti, rispettivamente dodicesimo e tredicesimo.

Condizioni di umido per la gara Moto3, che ha visto il quinto successo stagionale del fenomeno Acosta, sempre più solo in testa al mondiale. Con lui ha combattuto a lungo Sergio Garcia, il quale è poi incappato in una scivolata. Il vantaggio conquistato dai due era però così consistente, che l’iberico è risalito in sella ed è riuscito comunque a chiudere in seconda posizione, poco davanti al nostro Fenati.

Incredibile peccato per Deniz Oncu. Il giovanissimo turco aveva conquistato una storica pole position al sabato, ma un’esitazione di troppo nel passaggio da rain a slick prima del via ha fatto sì che il cambio terminasse troppo in ritardo rispetto ai tempi, costringendolo a partire dal fondo della griglia. L’azzardo, peraltro, non ha pagato, e Oncu ha chiuso lontanissimo dai punti, così come altri che avevano fatto la stessa scommessa, tra cui Migno, secondo italiano al traguardo e solo diciassettesimo.

Francesco De Giorgi