Il mondiale di Formula 1 2021 resterà ben scolpito nella mente degli appassionati e non sarà solo per la lotta senza quartiere ed i continui rovesciamenti di fronte tra Hamilton e Verstappen. Mai come quest'anno la massima formula è stata condizionata dalle tattiche e dagli azzardi, talvolta sotto forma di un cambio strategico di power unit, talvolta sotto forma di scommessa in termini di pneumatici. Quando a questo quadro si aggiungono i capricci del meteo ed un tracciato, l'Istanbul Park, con uno degli asfalti più difficili da decifrare, le emozioni sono servite. Esattamente come l'anno scorso, il weekend turco è stato infatti condizionato dal maltempo, che ha rivestito un ruolo fondamentale nello svolgimento della gara, in accoppiata perfetta con la superficie della pista, restia ad asciugarsi anche nelle lunghe fasi senza pioggia.

La sfida tra Hamilton e Verstappen aveva avuto un prologo già al venerdì, quando la Mercedes ha annunciato che avrebbe sostituito la parte endotermica della power unit del britannico, rimediando cosi dieci posizioni di penalità sulla griglia. L'olandese, alle prese con una Red Bull non perfettamente a suo agio, ha provato il tutto per tutto già in prova, ma alla fine ha dovuto optare per una gara di rimessa ed attesa, mantenendo sul traguardo la seconda posizione della griglia. Stavolta, a frenare gli entusiasmi di Verstappen c'è stato Bottas, che dopo aver ereditato la pole dal penalizzato Hamilton ha dominato in lungo e largo la gara riprendendosi la testa con autorità quando la scommessa di Leclerc, che aveva provato a chiudere la gara senza pit stop, si è rivelata perdente e guadagnandosi il punto aggiuntivo del giro veloce proprio sul finire. Verstappen può comunque sorridere, visto che il secondo posto gli è valso i punti necessari per riprendersi la leadership mondiale e volare a +6 su Hamilton, che nel finale ha pagato lo stesso errore tattico di Leclerc. Il ferrarista ed il campione del mondo avevano infatti sperato nel colpaccio non fermandosi per sostituire le gomme intermedie, nella speranza che queste durassero fino alla fine o che almeno la pista si asciugasse al punto da permettere di calzare le slick.

Purtroppo per loro, entrambi i muretti box hanno atteso troppo e così i due hanno effettuato il loro pit stop quando ormai le gomme erano sulle tele ed il tempo perso in pista decisamente troppo. Effettuata la sosta, i propositi di rimonta del monegasco e del britannico si sono arenati sull'asfalto di Istanbul, che ha fatto degradare le nuove intermedie in maniera rapidissima mentre i colleghi con gomme vecchie, paradossalmente ormai senza battistrada, riuscivano ad essere decisamente più veloci. Così facendo, Leclerc ha chiuso solo quarto appena davanti ad Hamilton, con Gasly e Norris che davvero per poco non sono riusciti ad affondare il colpo e a scavalcare il campione in carica.

Nel trambusto, il terzo posto finale se l'è preso Perez, concreto quanto basta anche se abbastanza anonimo nel complesso. Splendido ottavo posto di Sainz, che ha rimontato dal fondo della griglia (nuova power unit anche per lui) ed è stato a lungo titolare del miglior giro in gara. Per lui grandi sorpassi ed in generale una prova estremamente convincente, grazie alla quale la Ferrari ha potuto recuperare punti preziosi in classifica rispetto alla McLaren, ora distante solo 7 lunghezze e mezzo. Ultimi punti per Stroll e per Ocon, che è riuscito di pochissimo a difendersi dall'assalto di un valido Giovinazzi al quale è mancato davvero un nulla per conquistare un punto. Naufragio generale per i “maghi” del bagnato, con Raikkonen dodicesimo davanti a Ricciardo, Alonso sedicesimo e Vettel diciottesimo dopo aver tentato l'azzardo delle slick in un momento decisamente poco propizio. Male Mick Schumacher, che in prova era riuscito a strabiliare col quattordicesimo crono e che in gara, dopo un testacoda nelle prime fasi a causa di una toccata subita da Alonso, ha concluso soltanto diciannovesimo a due giri di distacco.

Francesco De Giorgi