Lewis Hamilton ha portato a casa il successo numero 102 della sua sfolgorante carriera ed ha ridotto ulteriormente il distacco dal suo rivale Verstappen, che ora dista solo otto lunghezze. Il britannico ha dominato il weekend sul tracciato di Losail, abituale tappa del circus della MotoGP prestato occasionalmente alla Formula 1 in epoca di pandemia. Hammer è stato un vero e proprio martello e la sua leadership non è mai stata seriamente in pericolo durante la gara. L'unico rammarico di Lewis può essere quello del punto addizionale del giro veloce, che Verstappen gli ha sottratto nelle ultime fasi dopo aver esaurito la spinta della sua rimonta. L'olandese aveva comunque brillato in qualifica inserendosi al secondo posto, ma è stato penalizzato di 5 posizioni in griglia per aver ottenuto il suo giro veloce con la bandiera gialla esposta. Stresso destino per Bottas, che però di posizioni di penalità ne ha avute solo tre. Dopo un ottimo start, Max ha recuperato rapidamente fino al secondo posto, ma ha presto capito che l'obiettivo di rimontare su Hamilton era irrealistico ed ha pensato a limitare i danni il più possibile.

Il vero eroe di giornata è stato però Fernando Alonso. Lo spagnolo è stato autore di una gara perfetta, tutta grinta e tattica, mostrando come a 40 anni suonati sia ancora uno dei più forti piloti in circolazione. Fernando ha azzeccato lo start e resistito fino a che ha potuto ai rientri dei principali rivali e, anche se ha beneficiato del ritiro di Bottas e della virtual safety car finale che ha stoppato la rimonta di Perez, ha meritato pienamente il terzo gradino di un podio che è tornato a calcare per la novantottesima volta in carriera oltre sette anni dopo il secondo posto dello Hungaroring colto con la Ferrari nel 2014. Proprio la rossa ha vissuto a Losail un weekend in chiaroscuro.

Le libere avevano dato l'illusione di una Ferrari in grado di poter lottare per i primi sei posti, ma le qualifiche hanno mostrato delle SF21 decisamente sottotono con un Leclerc deludente che nemmeno è entrato in Q3. In gara Sainz ha vanificato il vantaggio delle posizioni guadagnate per le penalità comminate a Verstappen e Bottas con una partenza tutt'altro che buona, mentre Leclerc ha rimontato faticosamente. Sembrava che le vetture di Maranello fossero destinate ad una gara di difesa nei confronti della McLaren, che stava accorciando le distanze con un buon Norris momentaneamente sesto ma gli ultimi giri hanno rovesciato il piatto e, grazie alle forature di Bottas e dello stesso Norris, che hanno azzardato troppo con le gomme usurate, le due rosse sono risalite al settimo ed all'ottavo posto con Sainz e Leclerc in quest'ordine davanti proprio alla McLaren del britannico, costretta ad una sosta extra nel finale.

Grazie a questi piazzamenti, la Ferrari ha guadagnato sui diretti rivali ulteriori 8 punti che portano il vantaggio ad un confortante +39,5 quando alla fine mancano solo due gare: il terzo posto nel costruttori è sempre più vicino. Quanto agli altri, l'ottima giornata del team Alpine è stata completata dal quinto posto di Ocon, mentre anche l'Aston Martin ha ben figurato con il sesto posto di Stroll ed il decimo di Vettel. Ancora in ombra l'Alfa Romeo, lontanissima dai punti con entrambi i piloti, praticamente inesistenti Williams e Haas. Peccato per Gasly, che ad un certo punto sembrava poter anche sognare il podio e che invece si è dovuto accontentare dell'undicesimo posto davanti ad un impalpabile Ricciardo ed al compagno Tsunoda. La prossima gara potrebbe già dare i verdetti definitivi sul mondiale 2021 e sarà tutta da vedere. Per la prima volta, infatti, si gareggerà sul tracciato di Jeddah, in Arabia Saudita, un lungo serpentone cittadino sul quale potrebbe succedere di tutto e che promette medie elevate malgrado ben 27 curve.

Francesco De Giorgi